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14 maggio 2025 - ore 11:45
BILANCIO SOCIALE 2024
 Car* soci* come ogni anno nel redigere la breve nota introduttiva al nostro bilancio sociale occorre tentare uno sforzo di sintesi rispetto all’andamento generale dell’esercizio nella sua complessità, sempre difficile da restituire. Dal punto di vista economico, anche l’esercizio 2024 si chiude con un utile, risultato di una “tradizionale” politica di controllo dei costi, di un’ordinata e competente gestione dei progetti e di un’incessante attività di progettazione. Una progettazione non orientata banalmente ad un ambito qualsiasi del “mercato sociale”, magari verso quei settori di intervento che possono garantire fondi a prescindere dalla nostra vision e della nostra mission. Il nostro progettare, al contrario, parte esattamente da quanto osserviamo nelle nostre aree di intervento, individuando nuovi bisogni e nuove traiettorie di lavoro. In questo senso, per noi la progettazione appartiene, più che al mondo delle opportunità, al mondo delle possibilità: non è orientata dalle opportunità di prendere commesse, ma da quello di esplorare nuove possibilità di rendere maggiormente esigibile la cittadinanza e la giustizia sociale. Rendere più estesa la felicità sociale possibile, la frase che abbiamo scelto per sintetizzare ciò che da trent’anni riteniamo giusto ricercare. L’aggiudicazione di alcune opportunità di intervento è anche frutto, della “reputazione” di cui la cooperativa gode al livello municipale e comunale, e della “stima” che ci siamo guadagnati della policy community nazionale e internazionale sulle politiche nelle quali siamo impegnati. Lo testimonia la costante presenza di nostri soci, spesso con incarichi importanti, in una estesa gamma di reti, italiane e europee. Questi risultati, al contempo, sono stati raggiunti a fronte di un comune e costante impegno quotidiano, importante sia qualitativamente che quantitativamente: molti soci sono impegnati in più progetti, circostanza che li espone, tra le altre cose, ad una faticosa gestione del quotidiano, e tutti, in generale siamo impegnati in un continuo sforzo cognitivo e di autoformazione per essere all’altezza delle sfide che il sociale propone. Questo vale purtroppo, in particolar modo, ma non solo, per il CdA, l’amministrazione e la segreteria, costretti a fronteggiare un aumento esponenziale di necessità rendicontative e burocratiche. Nonostante questo, ritengo che essere soci e collaboratori della cooperativa continui a rappresentare un valore: per i principi che ci ispirano, e prima di tutto, il rifiuto dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo; per il nostro modo di fare lavoro sociale, dove non ricerchiamo “il bene” ma la giustizia e l’uguaglianza; per la costante attenzione all’aggiornamento e alla formazione reciproca. Gli eventi a cui stiamo assistendo, guerre, crisi climatica, autoritarismi e nuovi fascismi, Sembra ci stiano precipitando in un presente privo di sogni, in un’angoscia dove nessuna libertà è possibile, perché angoscia e libertà si escludono a vicenda. Sembra di vivere in un mondo senza futuro e, come scrive Byung Chul Han in Contro la società dell’angoscia: “dove non c’è futuro non è possibile che ci sia passione. Il presente ridotto solo a sé stesso, senza alcun domani, senza alcun futuro, non è la temporalità dell’azione che si decide per il nuovo inizio. La temporalità tutt’al più degenera in una pura ottimizzazione del già presente, di ciò che è falsamente a portata di mano. Senza un qualche orizzonte capace di offrire un senso, non è possibile agire”. Ebbene, sono convita che, nel suo piccolo, la nostra cooperativa combatta per ricostruire un orizzonte dove siano possibili passioni, senso e idee di futuro.
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