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Lazio In Gioco: interventi per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da G.A.P. (Gioco d’Azzardo Patologico)

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Tra il 2004 e il 2011, il consumo di giochi è cresciuto esponenzialmente (246,3 per cento) e, progressivamente, si sono sostituiti i giochi ad alta remuneratività e a bassa frequenza con giochi ad alta frequenza e bassa remuneratività. E’ stato proprio il gioco moderato (ad alta frequenza e a bassa remunerazione) che ha arruolato tanta popolazione al gioco.

La Regione Lazio ha previsto, con la L.R. 5 agosto 2013, un insieme di interventi per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da G.A.P. (Gioco d’Azzardo Patologico), in particolare la realizzazione di sportelli di informazione e la realizzazione di un centro di ascolto regionale in supporto alle persone e famiglie che si trovano nella condizione di essere incapaci di resistere all’impulso di giocare e il cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative.
LIG – LazioInGioco  si pone come insieme di interventi a supporto della realizzazione di questi sportelli di informazione e ascolto, aventi il compito di accogliere le persone affette da GAP in cerca di aiuto e i loro familiari, orientare ai servizi socio-sanitari sul territorio e fare animazione. 
Obiettivo della presente azione regionale è, pertanto, quello di intervenire in maniera incisiva per rafforzare la strutturazione di una rete di servizi a livello regionale capace di promuovere sul territorio una ampia consapevolezza sociale in merito al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e dare risposte alle domande specifiche di conoscenza ed intervento avanzate da soggetti collettivi (centri socioculturali, centri anziani, ecc.), da istituzioni (scuole, municipi, ecc.), da cittadini e famiglie in merito al gioco d’azzardo patologico.
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NOME DEL PROGETTO
Lazio In Gioco – LIG
Azioni di supporto al Piano Regionale per la prevenzione dei rischi dovuti al “gioco d’azzardo patologico”
DESTINATARI
a)    operatori sociali dei distretti socio assistenziali del Lazio (istituzioni pubbliche);
b)    operatori dei Ser.T. e del Terzo Settore coinvolti nella policy regionale sul GAP;
c)    organizzazioni socio culturali, sindacali e di categoria, stakeholder territoriali, parrocchie, mondo della scuola, organizzazioni giovanili, centri anziani, operatori di sale da gioco e bar.
MODALITA DI FINANZIAMENTO
La presente procedura è stata indetta a seguito della Deliberazione della Giunta Regionale n. 314/2014 che destina la somma di € 150.000,00 (centocinquantamila/00) sul Cap. H41927 del bilancio regionale 2014 per la prevenzione dei rischi derivanti dal gioco d’azzardo patologico, mediante attività mirate, ai sensi della L.R. 5/13
TERRITORIO DI INTERVENTO
Regione Lazio
OBIETTIVI 
Favorire l’avvio e l’implementazione della rete di Sportelli di distretto finanziati dalla Regione Lazio attraverso un lavoro di mappatura e messa a sistema delle informazioni già disponibili in diverse banche dati di servizi e progetti, la creazione di un database che renda disponibili il maggior numero di dati, colmando, in particolare, il gap informativo fra realtà delle province e Capitale.
Seguirà una parte formativa e di aggiornamento che crei una competenza diffusa ed omogenea utile per la congrua gestione degli Sportelli di distretto e allo stesso tempo che promuova momenti di aggiornamento sul fenomeno rivolti agli operatori dei distretti socio assistenziali del Lazio, ed agli operatori del Terzo settore e ad altri soggetti coinvolti nella specifica policy regionale.
La formazione metterà gli Sportelli in grado di fornire strumenti e competenze per un primo ascolto dei singoli casi specifici portati all’attenzione degli Sportelli dalle famiglie e da singoli cittadini, costruire la  sinergia con i servizi locali sanitari dedicati alla presa in carico delle patologie conclamate da GAP e  svolgere un compito di animazione socio culturale sul tema del GAP.
Verrà redatto un Vademecum contente:

  • Indicazioni di base, procedurali, per la gestione delle richieste telefoniche e di quelle che vengono presentate direttamente allo sportello
  • rn
  • Lista di servizi di natura sanitaria e sociale, suddivisi per tipologia ed ubicazione

  • Lista dei soggetti che fanno animazione sociale e culturale in materia sul territorio

  • Gestione della privacy: elaborazione informativa e consenso al trattamento dei dati personali in sede di sportello/distretto

  • Indicazioni per il networking territoriale.

  • Indicazione per la calendarizzazione di interventi di contatto e animazione sociale

  • Esempi di buone pratiche da promuovere sui territori

Il Vademecum sarà validato dagli esperti del Comitato Scientifico e della rete di partenariato.
METODOLOGIA DI INTERVENTO
Le metodologie utilizzate faranno riferimento ad un approccio di tipo partecipato e aperto, al fine di promuovere, l’attivazione dei soggetti della policy regionale sul GAP e degli altri stakeholder, contribuendo in tal modo a dare agli operatori degli Sportelli di distretto non solo competenze e strumenti operativi, ma anche una rete di attori già sensibilizzati e sollecitati a giocare un ruolo attivo nella pianificazione di interventi futuri.
Molte realtà urbane e provinciali vedono un profondo mutamento delle offerte di intrattenimento e di tempo libero, con una presenza sempre più invadente di installazioni di gioco d'azzardo, che in alcuni casi ne hanno mutato il profilo socioculturale. La mappatura evidenzierà le realtà maggiormente problematiche, segnalando il rischio che tale offerta pervasiva presenta.

Le principali metodologie saranno:

  • La Ricerca/ Azione che consentirà di avere una lettura dinamica dei territori, risultante dal lavoro di mappatura. A tal fine i soggetti coinvolti saranno chiamati a contribuire in modo diretto ad una lettura del fenomeno del GAP a livello locale nei suoi diversi aspetti. Strumenti utilizzati saranno le schede di mappatura, aperte alla rilevazione di informazioni multilivello e incontri e interviste semistrutturate.

  •  Approccio aperto nella gestione dei moduli di formazione e nella costruzione del vademecum, utilizzando il modo di funzionare di un gruppo analiticamente orientato per facilitare l’apprendimento di nuovi contenuti attraverso gli effetti trasformativi innescati dal condividere un’esperienza. Questo approccio aperto sarà utilizzato anche nella costruzione del vademecum, che sarà definito a partire dalla sistematizzazione di informazioni iniziali, ampliate e incrementate con il contributo degli stessi operati degli sportelli distrettuali.

STRUMENTI E ATTIVITÀ
Il lavoro preliminare di mappatura partirà dalla messa a sistema delle informazioni già disponibili in diverse banche dati di servizi e progetti, e sarà incrementata, attraverso la collaborazione con le reti territoriali degli enti del partenariato, colmando, in particolare, il gap informativo fra realtà delle province e Capitale.
Il database di mappatura sarà strutturato con più chiavi di ricerca per favorirne la fruibilità in relazione a esigenze diverse.
La formazione sarà organizzata in moduli e differenziata in relazione al target: moduli di base, rivolti alla rete ampia di soggetti coinvolti nella policy regionale e agli stakeholder territoriali e moduli più operativi, rivolti specificamente agli operatori degli sportelli di informazione e orientamento ed aperti ai soggetti della policy. Saranno realizzati due cicli di seminari – uno per ogni annualità.  Il vademecum sarà uno dei prodotti finali.
La strutturazione proposta è aperta, secondo un modello “wiki”, che consente lo sviluppo incrementale dei contenuti, attraverso la pubblicazione on-line di schede e l’acquisizione dei contributi, derivanti dalla attività quotidiana degli operatori di sportello. Ciò consentirà di avere un prodotto finale maggiormente capace di rispondere alle esigenze degli operatori.
Il vademecum sarà validato dagli esperti del Comitato Scientifico e della rete di partenariato.  Creazione di un sito web del progetto, che poi diventerà strumento della rete degli Sportelli, che ospiterà la Mappatura ed il Vademecum, secondo il descritto approccio aperto e incrementale, con indicazioni pratiche per l’utenza finale Predisposizione di Materiale Informativo rivolto ai diversi soggetti coinvolti nella policy regionale, per informare sulla L.R. n.5/201, sugli strumenti operativi definiti dalla Regione
Lazio e sugli obiettivi della rete di Sportelli territoriali.
Realizzazione di un Convegno finale, per un ulteriore comunicazione della policy della Regione Lazio in merito al Gap e delle attività degli sportelli, e offrire protagonismo a tutti i nodi della rete sociale attivata. 
CONTATTI E PROCEDURE PER L'ACCESSO
La sede organizzativa del progetto sarà ubicata presso la Parsec Cooperativa Sociale, viale Jonio 331 Roma, mentre le sedi operative saranno messe a disposizione dal CESV presente a:
•    Roma: Via Liberiana, 17 e via Laurentina, 9a.
•    Frosinone Via Pierluigi da Palestrina, 73
•    Latina Viale Pier Luigi Nervi, snc (c/o Centro Commerciale Latinafiori Torre 5 Gigli)
•    Rieti Piazzale Enrico Mercatanti, 5
•    Viterbo Via Igino Garbini 29/G
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Il progetto è gestito da una associazione temporanea di impresa composta da Parsec coop. soc. (ente capofila) la coop. soc. Il Cammino, dall’associazione PsyPlus e dall’associazione AUSER. Il raggruppamento nel suo insieme risponde alla complessità dal progetto che deve fornire non solo una competenza specifica sul gioco d’azzardo patologico, ma anche una capacità capillare di coinvolgimento territoriale e una esperienza nella programmazione e progettazione di interventi e comunicazione sociale. Il responsabile di progetto oltre a tenere i contatti con il committente garantirà tempi e corretta esecuzione del progetto. Ogni area, mappatura, formazione e vademecum si avvarrà di un gruppo di lavoro che farà riferimento ad un coordinatore. Tutto il processo sarà affiancato da un  Comitato Scientifico e si avvarrà di un’ampia rete di partners territoriali e nazionali.
VALUTAZIONE
La valutazione di processo – monitoraggio - accompagnerà l’intera implementazione del progetto
e renderà possibili aggiustamenti in itinere, fornendo informazioni utili per un eventuale
miglioramento o riprogettazione dell’intervento in caso di scarto tra il piano originario e la sua
realizzazione.  Il piano di valutazione di esito darà anzitutto un giudizio conclusivo rispetto alla capacità del
progetto di raggiungere i destinatari previsti, integrandosi, in tal senso, con l’attività di
monitoraggio.
In aggiunta si verificherà:
- se l’intervento sia stato efficace in termini di raggiungimento degli obiettivi previsti;
- se si sia attivata una rete ampia e stabile con i soggetti del territorio. 

LE NOSTRE AREE D'INTERVENTO

  • Dipendenze
  • Prostituzione e tratta
  • Prevenzione e giovani

Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008

Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2015